“La Haute Couture è un ritorno alle origini, ma anche un salto nel futuro.”

Il 7 luglio Balenciaga torna con una collezione Haute Couture, dopo ben 53 anni. Cédric Charbit, CEO della maison, ci spiega i motivi di questa scelta e racconta la genesi dell’idea.

Cédric Charbit

Cosa rappresenta la Haute Couture per Balenciaga?

Cédric Charbit: La Haute Couture è il punto di partenza della maison, la sua origine, la ragione per cui Cristóbal Balenciaga ha fondato il suo atelier nel 1917. L’alta moda è stata l’unica attività della maison fino al 1947, l’anno del lancio del primo profumo. Cristóbal Balenciaga ha dedicato tutta la sua vita alla Haute Couture. Del resto, quando ha deciso di chiudere la maison nel 1968, lo ha fatto perché era convinto che la nascita del prêt-à-porter segnasse la fine dell’alta moda come la intendeva lui. Tutto questo contribuisce alla dimensione iconica e senza tempo della maison.

Il destino della maison è dunque indissociabile dalla Haute Couture. Ma è vero anche il contrario: la storia della Haute Couture non sarebbe la stessa senza Balenciaga. Il famoso “abito a sacco”, la linea “botte” o la Baby doll hanno marcato profondamente la seconda parte del XX secolo e sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Il genio di Cristóbal era riconosciuto anche dai suoi pari: Gabrielle Chanel lo chiamava “l’unico vero couturier” e Christian Dior, suo grande ammiratore, ha dichiarato: “La Haute Couture è una grande orchestra che solo Balenciaga sa dirigere, mentre tutti noi stilisti seguiamo semplicemente le sue indicazioni.”

Questo ruolo e questo patrimonio sono parte integrante dell’identità di Balenciaga. È un’eredità che si riceve quando si entra nella maison. Ecco perché la presentazione di una nuova collezione di Haute Couture, la cinquantesima della maison dopo una pausa durata 54 anni, rappresenta una tappa fondamentale.



Lei dirige Balenciaga dal 2016. Quale percorso strategico l’ha portata a prendere la decisione di tornare alla Haute Couture?

La mia ossessione, fin dal mio arrivo, è stata quella di restituire a Balenciaga tutto il suo splendore. E la Haute Couture è un sogno che Demna Gvasalia, Direttore artistico della maison dal 2015, ed io, condividiamo fin dagli inizi della nostra collaborazione. Da quando lavoriamo insieme, abbiamo sempre pensato a questo progetto. Sia per lui che per me, senza la Haute Couture, Balenciaga non sarebbe davvero Balenciaga. Per Demna, si tratta di una missione e di un “dovere creativo”. Tuttavia, non abbiamo voluto bruciare le tappe. Non dimentichiamo che la maison è stata cristallizzata per circa 30 anni, dal 1968 al 1997. Prima bisognava ridarle importanza, renderla desiderabile e farle ritrovare un ruolo centrale nella moda…

Dal 2015 Demna si è concentrato sul prêt-à-porter e gli accessori, raggiungendo così un gran numero di persone e il successo critico e commerciale che conosciamo. Balenciaga è tornata a essere un brand ricercato, desiderato, di tendenza.


Archives Balenciaga Paris, Photographer Jean Kublin
Archives Balenciaga Paris, photo : Jean Kublin



Grazie a questo successo, abbiamo costruito una solida base per passare alla tappa successiva: il ritorno della Haute Couture. Per prendere una decisione come questa, bisogna essere certi di poter mobilitare risorse e mezzi significativi. L’esigenza e l’eccellenza devono essere ai massimi livelli. Si tratta quindi di una questione di rispetto verso Cristóbal Balenciaga e la sua eredità.


Cristóbal Balenciaga, photo : Juan-Gyenes

Come si integrano la visione creativa di Demna Gvasalia e l’eredità di Cristóbal Balenciaga ?

Demna ha un rapporto molto speciale con Cristóbal Balenciaga. Fin dalle prime collezioni, ha catturato il suo spirito, lo ha sintetizzato e gli ha dato un’interpretazione contemporanea. C’è un vero e proprio rapporto di filiazione tra loro. Tuttavia, Demna non è mai nostalgico; e questo è essenziale affinché la Couture resti in sintonia con il tempo presente, permettendo al contempo alla maison di iniziare un nuovo capitolo.

Un altro punto in comune tra loro è che propongono una visione radicalmente moderna della moda. Certo, la sua nomina ha sorpreso alcuni osservatori. Ma c’è una grande coerenza tra l’universo creativo dei due designer. A suo tempo, Cristóbal stesso ha proposto un approccio molto singolare alla moda, giocando volentieri con le nozioni di bello e brutto, immaginando proporzioni inaspettate, sperimentando nuovi materiali… Alcuni lo hanno criticato per essere troppo avanguardista.

L’universo della maison è composto da diverse sfaccettature e la visione creativa di Demna si adatta perfettamente a tutto questo. Ha la capacità unica di mettere insieme la strada e l’alta moda, di combinare estetiche molto concettuali con altre più ovvie.

BALENCIAGA COUTURE


Al di là della visione creativa, vedo somiglianze anche in termini di approccio: come Cristóbal, Demna è un tecnico eccezionale. Non è un Direttore artistico che “disegna”: gli piace cucire, maneggiare i vestiti, scomporli, immergersi nella loro architettura. Sono convinto che questo rapporto di filiazione sia centrale nel successo registrato dalla maison dopo la nomina di Demna.

Il ritorno alla Haute Couture, dunque, è una tappa importante perché permetterà alla visione e all’universo creativo di Demna di dispiegarsi ancora di più e di dimostrare, se fosse ancora necessario, il suo know-how a 360° e la sua maestria sia nel prêt-à-porter, sia nella Haute Couture.

Dal punto di vista operativo, quali risorse, competenze e quale organizzazione avete messo in atto per garantire il lancio dell’attività Haute Couture?

Prima di tutto, l’Haute Couture obbedisce a regole molto severe: questo è il prezzo dell’eccellenza. Abbiamo ovviamente rispettato queste regole, cercando e reclutando le competenze e le risorse necessarie, creando team dedicati e facendo appello ai migliori artigiani per preparare questa collezione.

Poi, naturalmente, abbiamo voluto assicurare la continuità e il rispetto del nostro patrimonio. Per questo abbiamo deciso di allestire l’atelier al 10 diavenue George V, lo stesso luogo scelto da Cristóbal per la sua maison quando si è trasferito a Parigi dalla Spagna, nel 1937, e dove ha presentato tutte le sue collezioni. Al primo piano, abbiamo ricreato il soggiorno esattamente com’era, e al piano terra abbiamo installato spazi espositivi per rendere omaggio al nostro fondatore. Si possono vedere le sue forbici, il suo camice, le foto d’archivio… Non si tratta di essere nostalgici, ma di celebrare le nostre origini, il nostro patrimonio, perché ne siamo orgogliosi e perché è profondamente stimolante. La voglia d’innovare e il rispetto della tradizione sono perfettamente compatibili.


In che modo la Haute Couture permette alla Maison di avere nuove ambizioni?

La Haute Couture è creatività, know-how e innovazione portate all’estremo.

È un meraviglioso laboratorio per la sperimentazione e l’innovazione, e senza dubbio fornisce ispirazione per le nostre altre collezioni.

Offre anche risorse incomparabili, una dimensione temporale e un grado di esigenza che non si trovano da nessun’altra parte: stiamo parlando della creazione di veri capolavori.

Offrendo un nuovo campo di espressione per la visione di Demna Gvasalia, combinando un know-how originale con una visione creativa moderna, le collezioni Haute Couture arricchiranno la nostra conversazione, permettendoci di presentare il nostro universo in modo più elaborato, più completo e ancora più creativo, sia a chi già ci conosce, sia a un nuovo pubblico. Questa collezione permetterà senza dubbio a molti appassionati della maison di capire e apprezzare meglio il suo patrimonio. Questo è un momento decisivo nella storia di Balenciaga. È un ritorno alle origini, ma anche un salto nel futuro. E dimostra le nostre grandi ambizioni per lo sviluppo della maison negli anni a venire.