L’Italia, un paese fondamentale per Kering

A aprile 2021 Kering ha presentato il suo nuovo polo logistico globale a Trecate, in Italia. La scelta del luogo non è stata casuale. Terra di cultura, know-how, innovazione e già sede di diverse Maison di Kering, l’Italia è un paese centrale per la strategia e l’organizzazione del Gruppo. Ne parliamo con Jean-François Palus, Direttore Generale di Kering.

Jean-François Palus
Direttore Generale di Kering

Cosa rappresenta l’Italia per Kering?

Jean-François Palus: Kering è un gruppo globale con radici francesi, ma l’Italia è essenziale per noi, fondamentale per la nostra storia. L’Italia è infatti il paese in cui Kering ha avviato la sua trasformazione in puro player del lusso, acquisendo una partecipazione nel Gruppo Gucci nel 1999 e rilevando Bottega Veneta nel 2001. Da allora, il paese ha avuto un ruolo centrale nella nostra strategia e organizzazione: oltre un quarto dei nostri dipendenti (11.000 su un totale di 38.000) lavora in Italia e i marchi italiani costituiscono circa la metà del nostro portafoglio con Gucci, Bottega Veneta, Brioni, Pomellato, DoDo e Kering Eyewear, marchio nato e sviluppatosi in Italia nel 2014. Potremmo dire quindi che Kering è un gruppo franco-italiano…

Oltretutto, i due paesi hanno tanto in comune. Entrambi vantano una storia ricca, in cui cultura, arte e creatività sono onnipresenti. La visione del lusso di Kering attinge dallo stesso terreno fertile e penso che questo spieghi la relazione stretta e ben radicata esistente tra Kering e l’Italia.

In che modo Kering trae beneficio dalla sua presenza italiana?

L’Italia vanta un know-how unico e solido in settori noti a livello internazionale per l’eccellenza dei prodotti, in particolare la lavorazione della pelle, la sartoria e l’industria degli occhiali. Numerosi settori industriali dell’economia italiana sono all’avanguardia e solitamente si basano su una rete di piccole aziende agili e altamente performanti che rappresentano un enorme vantaggio per il settore del lusso. La Toscana, ad esempio, vanta una tradizione secolare nella pelletteria. Questi elementi contribuiscono al valore del “Made in Italy”.

Prima di entrare a far parte di Kering, aziende come Gucci, Bottega Veneta, Brioni e Pomellato si erano già distinte per il proprio know-how, frutto di una tradizione artigiana di lunga data, ben radicata nelle rispettive regioni. Per ognuna di queste Maison, il nostro intento era lo stesso: rispettarne la storia, il patrimonio e la presenza locale, lavorando e investendo al tempo stesso per sfruttarne appieno il potenziale.

Nel Gruppo Kering queste Maison hanno portato la loro storia e le loro competenze, ma soprattutto il talento e la passione dei loro team. Il Gruppo è cresciuto e continua a crescere grazie a questi uomini e donne. Il legame con l’Italia emerge a tutti i livelli dell’organizzazione, fino al Comitato Esecutivo, dove 4 dei 12 membri sono italiani: Francesca Bellettini, Presidente e CEO di Yves Saint Laurent; Marco Bizzarri, alla guida di Gucci; Leo Rongone, CEO di Bottega Veneta e Roberto Vedovotto, fondatore di Kering Eyewear. In tutte le Maison e nelle unità aziendali del Gruppo, si sente parlare italiano tanto quanto l’inglese e il francese!

Inoltre, in aggiunta alle nostre Maison italiane, quasi tutti i nostri brand svolgono delle attività in Italia perché la rete italiana di aziende e artigiani offre competenze uniche per l’industria del lusso. La Maison parigina Saint Laurent ha un laboratorio di sviluppo della pelletteria a Scandicci, in Toscana, e produce le collezioni di scarpe da uomo e da donna a Vigonza, in Veneto. Tra un paio d’anni il brand aprirà anche un nuovo laboratorio a Scandicci, l’Atelier maroquinerie Yves Saint Laurent. Balenciaga ha annunciato che nel 2021 aprirà la sua prima unità di produzione in Italia. Lo stabilimento, a circa 40 chilometri da Firenze, esteso su una superficie di 10.000 metri quadri, sarà dedicato alla lavorazione della pelle e includerà anche un centro di formazione. Alexander McQueen, un marchio radicato nella cultura inglese, è presente in Toscana e Lombardia, due regioni note per la qualità dell’artigianato (si veda la mappa interattiva sopra).

Al contrario, qual è il valore che Kering porta in Italia?

Innanzitutto, in Italia abbiamo fatto importanti investimenti. Già con le prime acquisizioni abbiamo incrementato le capacità di produzione dei nostri marchi ingrandendo, modernizzando o creando da zero laboratori, stabilimenti di produzione, piattaforme di distribuzione, ecc. Così abbiamo fatto crescere le Maison.

Consideriamo Bottega Veneta, ad esempio. Nel 2001, quando è stata acquisita dal Gruppo, questa Maison era sull’orlo della bancarotta. Gestiva direttamente solo una ventina di boutique e aveva un fatturato di circa 30 milioni di euro. Nel 2020 le vendite sono state oltre 1,2 miliardi di euro e il numero di boutique ha raggiunto quasi 260. Abbiamo quindi creato valore nel paese, che può essere misurato anche tenendo conto del numero di posti di lavoro creati direttamente o indirettamente. Ad esempio, è stato calcolato che l’attività di produzione della pelle di Gucci ha creato 7.000 posti di lavoro in tutto il paese.

Un altro esempio tangibile è l’apertura di Kering Eyewear nel 2014. Abbiamo creato una startup, per sviluppare competenze interne a beneficio di tutti i brand del Gruppo. In soli cinque anni, Kering Eyewear è diventata un’azienda leader del settore, attiva in 25 mercati. Dal 2019 il brand ha il proprio polo logistico a Vescovana, a pochi chilometri da Villa Zaguri, storica residenza alle porte di Padova, quartier generale dell’azienda. Il polo logistico ha offerto nuove opportunità di lavoro in maniera diretta e indiretta, il 70% della produzione di Kering Eyewear è infatti affidata a diversi fornitori italiani di assoluta esperienza. E l’azienda continua a crescere!

Kering Eyewear Villa de Padoue
Kering Eyewear è stato creato nel 2014 in Italia e ha sede a Padova.

“Per ogni Maison italiana entrata a far parte del Gruppo Kering, il nostro intento era lo stesso: rispettarne la storia, il patrimonio e la presenza locale, lavorando e investendo al tempo stesso per sfruttarne appieno il potenziale”.

Come conservate il know-how italiano?

Nelle nostre Maison attribuiamo grande importanza alla tutela e alla trasmissione di generazione in generazione del know-how artigianale e delle tecniche che contraddistinguono i marchi. Questo è il principio che guida la Scuola di Alta Sartoria di Brioni, un centro di eccellenza per formare i sarti di domani, e la Scuola dei Maestri Pellettieri di Bottega Veneta, un laboratorio permanente nato per trasmettere i valori fondamentali della Maison, soprattutto relativi al taglio e alla lavorazione della pelle per produrre pelletteria di lusso. Pomellato ha sviluppato un partenariato con l’Accademia orafa di Galdus per formare la prossima generazione di orafi. Lo stesso obiettivo ha portato Gucci a fondare L’École de l’Amour nel 2018, un corso di formazione e specializzazione per i nuovi dipendenti.

Nello stesso anno, la Maison con sede a Firenze ha aperto il Gucci ArtLab, uno spazio straordinario che racchiude in sé un centro di produzione e un laboratorio di Ricerca e Sviluppo per la lavorazione della pelle e le calzature, su una superficie di oltre 37.000 metri quadri. Il laboratorio ha assunto direttamente oltre 1.000 persone e fornisce lavoro a numerosi partner e fornitori locali. Si tratta anche in questo caso di un fondamentale investimento di portata storica e strategica che promuove la creatività e l’artigianato italiano, oltre che l’innovazione e la sostenibilità.

Attribuiamo estrema importanza alle competenze della prossima generazione e all’innovazione e garantiamo che gli aspetti ambientali siano tenuti in considerazione in ogni nostra attività. Questo è l’obiettivo del Materials Innovation Lab, un laboratorio tessile con sede a Milano, aperto nel 2013 per i nostri team creativi.  Quest’anno in Toscana abbiamo inaugurato di recente il Test & Innovation Laboratory, un centro che effettuerà test in campo chimico, fisico e biologico per le nostre Maison.

Material Innovation Lab
Il Materials Innovation Lab, fondato nel 2013.

Infine, continuiamo a investire nella crescita delle nostre Maison e del Gruppo. Dobbiamo creare nuove infrastrutture a livello globale se vogliamo rispondere all’importanza crescente dell’e-commerce, ai nuovi comportamenti di acquisto e ai volumi sempre maggiori, ma anche per avere il pieno controllo dei processi logistici. Per l’Europa, abbiamo deciso di investire in Italia con la nuova piattaforma logistica di Trecate , a pochi chilometri da Milano. È un investimento fondamentale per il Gruppo e penso che questo progetto incarni il nostro approccio globale: grandi ambizioni, una visione a lungo termine, un modo di lavorare che sfrutta il potenziale dell’innovazione e tiene conto della responsabilità ambientale, una forte sinergia e l’obiettivo di creare valore in maniera sostenibile e sana. L’Italia ha un ricco patrimonio di risorse, ma anche grandi prospettive per il futuro, per questo vogliamo continuare a scrivere la storia del Gruppo in questo paese.